martedì 3 settembre 2013

Compiti per casa

( lettera alla mamma)

La psichiatra mi ha chiesto di parlare a mia madre dei miei problemi alimentari.
Bene.
Ecco la mia lettera.

La mia malattia si chiama Bulimia Nervosa associata ad un disturbo chiamato B.E.D., sindrome dell'alimentazione compulsivo-emozionale.

Sono una mangiatrice bulimica compulsivo-emozionale.

Questo significa che io non mangio per golosità o perchè ciò che mangio mi piaccia. Anzi, il più delle volte mi fa schifo, altre volte non sento nemmeno il gusto (o il disgusto) di ciò che ingerisco; ma per solitudine, fame di attenzione. Oppure per riempire un vuoto emotivo causato da nervosismo o da delusioni personali. Spesso per senso di inferiorità o di inadeguatezza rispetto agli altri.

Ho mangiato e vomitato per tanti anni, credo circa un quindicina. Non penso se ne sia accorto nessuno in questa casa, in questa famiglia. Ogni. Singolo. Giorno.

Quando ho deciso di smettere sono finalmente riuscita a dimagrire nel modo giusto ma la bella favola è durata solo un paio d'anni. Il tempo di arrivare da 115 a 65 kg.

Dopo quel traguardo ho rovinato tutto con le mie mani solo perchè io volevo arrivare a 60. 55. 50 chili. Che sogno!

Mi sono impegnata. Ci ho lavorato duro. Ma i risultati tardavano ad arrivare nonostante gli sforzi ed i sacrifici ed ho pensato "bene" di ricominciare con vomito-digiuni-abbuffate-rivomito-ridigiuni-lassativi e via, di nuovo nel circolo...

Bella merda. Adesso peso di nuovo 75 kg. Il che non sarebbe nemmeno male, considerando che per tornare a 65 kg non è poi molta la strada da fare. Ma sono spesso depressa e demotivata, nonostante sia in grado di riconoscere che ho molte persone e cose che riempiono la mia vita: un uomo che mi ama ed una famiglia che mi ama e mi protegge, nonostante le incomprensioni.

Ma la bulimia è un inferno. Io mi sento in trappola. Sempre inadeguata, sempre in colpa per qualcosa che posso aver fatto o non fatto, sempre sbagliata, sempre fragile, sempre insicura, inconcludente, indegna di essere amata da qualsiasi essere umano sulla faccia della terra, dell'universo intero. E' per questo che spesso rispondo male o mi chiudo in me stessa: per proteggermi attraverso una corazza, un atteggiamento da dura, forse cattiva, per poter sembrare quasi potente, odiosa, detestabile ed infine stupida agli occhi degli altri così da poter essere snobbata, lasciata sola, isolata.

La psichiatra mi ha chiesto di fare questo compito e cioè di raccontarti il mio inferno quotidiano e farti capire il mio mio mondo di cosa è fatto principalmente.
Vorrei poter riuscire a rendere l'idea il più possibile, ma forse dovrò essere crudelmente realista, quindi se non vuoi continuare a leggere lo capisco.

In ogni caso, ecco quello che vivo ogni singolo giorno: non dormo la notte pensando a dove trovare la forza per non abbuffarmi il giorno/sera seguente. Penso SEMPRE al mio peso. Mi alzo e faccio colazione e arrivata a lavoro o la vomito o rimango digiuna fino alle 2 di pomeriggio. A volte butto anche il pranzo. Altre mangio quello che mi sono preparata e mi compro anche altro e poi vomito ancora, se riesco o se sono da sola a lavoro. Altre volte non succede nulla e tutto procede per un mese o due, sto bene e mi piaccio pure... ma poi qualcosa si rompe ed il cerchio si ricompone con gli stessi rituali e ricomincia il giro...
Calorie da contare
caloria da bruciare
camminare. correre. digiunare. lassativi. vomito.
cosa mangiare. Stare a stecchetto 10 giorni di fila e poi rovinare tutto in una dannata notte.
Piangere.
Piangermi addosso.
Reagire e stancarmi, sfinirmi di attività fisica ed insonnia cronica...

Io penso COSTANTEMENTE al CIBO. Io sono malata. Malata davvero.

Ma questa volta io ne esco. A tutti i costi.

Perchè la vita vera comincia adesso ed io intendo prendermela tutta a piene mani.

Ho sofferto tanto nella vita anche se so che c'è chi vive peggio di me, io a modo mio sono stata molto male e mi sono stancata, ora.

Ho voluto scriverti perchè a parlare non sono brava, a spiegare il mio inferno meno ancora. Non avrei voluto, ma ho dovuto farlo per poter chiudere un capitolo doloroso e vergognoso della mia adolescenza-maturità. Sono adulta, adesso. Ed è ora che io mi comporti come tale.

Mi dispiace di non essere stata e di non essere la figlia ideale. Mi dispiace di averti deluso sotto ogni aspetto. Ma sono ad un giro di boa importante ora, e sto prendendo delle decisioni per la mia vita futura.

Un passo alla volta. Per prima cosa voglio guarire, perchè per troppi anni ho messo la testa sotto la sabbia, il corpo sotto vestiti e maschere fasulli e l'anima ben nascosta dietro falsi sorrisi.

Non voglio essere così. Non sarò più così. Finta, sfuggente, isolata.

C'è una grande forza dentro di me ed io risorgerò come un'araba fenice dalla sue ceneri.

E' giunto il tempo che il bruco diventi farfalla.

Grazie, Cara Mamma. Io ti voglio tanto bene, V.

Dopo di che l'ho imbustata. Ho scritto in pennarello rosso: per la mia mamma. Ho preso le chiavi della sua macchina, ho appoggiato la busta sul cruscotto. Ho chiuso la macchina.
Ho fatto qualche passo e poi sono tornata indietro. Ho riaperto la macchina. Ripreso la busta e l'ho messa nella mia borsa.
Ho salutato la mamma e sono tornata dal mio ragazzo. A casa.

Forse non è il caso che la mamma sappia tutto questo proprio oggi.

Dopo tutto... domani è un altro giorno.

E io sono la solita idiota fifona.

Brava vale, continua così.

Buonanotte principesse.

11 commenti:

  1. Ciao. Sai, questo post mi ha colpita molto. Anche a me è stato dato lo stesso "compito per casa" proprio ieri. Solo che la psicologa mi ha specificato che dovevo farlo a voce, così avrei saputo quando fermarmi, cosa dire e cosa non dire in base a quanto mi sentivo di espormi e alla reazione di chi avevo di fronte. Non è andata male, e ti assicuro che la situazione che ho avuto a casa è sempre stata una vera merda, una delle cause di tutto. Forse è il caso di provarci, te lo consiglio. Un po' alla volta però, non "tutto o niente".
    Coraggio!

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    1. Ciao Caffè Amaro... sono passata a leggere un pò il tuo blog... grazie a te per essere passata e ti leggerò anch'io d'ora in poi!

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  2. Tesoro il tuo inferno finirà
    Scrivere questa lettera è già un passetto avanti
    Ora devi trovare il coraggio di darla a tua mamma
    Vedrai poi starai già meglio..un piccolo/grande peso ti toglierai..

    Ti stringo

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    1. speriamo. speriamo che finisca tutto questo. La mia psichiatra ci crede più di me, ultimamente... comunque dai, si va avanti!
      baci. e grazie!

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  3. Fagliela leggere Valentina, non aggiungo altro.

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    1. Spero tu sia ritornata a casa, ora... vedrò se riuscirò a fare questo passo!

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  4. e io sto piangendo.
    Fagliela davvero leggere...

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  5. Sono tornata e ho letto TUTTTI i post arretrati... più ti leggo e più mi rendo conto di quanto tu sia speciale e straordinaria... tua madre dovrebbe leggerla, questa lettera. Ti stringo!!

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    1. scusa, tesoro... io non riesco più a leggere il tuo blog, perchè? Baci... e grazie di aver letto tutti i miei post, troppo carina, come sempre del resto!

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    2. ora si dovrebbe vedere! l'avevo reso accessibile solo agli autori di blog... ma a quanto pare non funziona e l'ho dovuto rimettere pubblico...

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