giovedì 26 giugno 2014

STATO DI GRAZIA

Dieci giorni. 
Dieci giorni di grazia. 
Sto lontana da qui perchè sto bene.
Se ritorno è soltanto per leggervi tutte.
Se sto lontana è perchè quando leggo purtroppo leggo sofferenza e non ne voglio sapere di soffrire, non più. Però non riesco a fare a meno di tornare su queste pagine perchè in realtà mi interessate molto, mi sono affezionata a voi e anche se non commento molto, anzi, praticamente mai, vi leggo. E rifletto. 
Rifletto sul fatto che il nostro corpo, i nostri numeri, i nostri calcoli sono il centro di tutto. 
Anche per me lo sono, Ma sto lavorando duro per fare in modo che non sia troppo così. 
Ho rivisto la psicologa. E' stato importante perchè dopo un mese e mezzo l'unica cosa che mi è venuta in mente di chiederle qual'è stata secondo voi? Se mi trovava dimagrita. Cioè esattamente l'unica cosa che a lei non interessa minimamente... e mi ha pure risposto che no, mi trova stabile. Onesta.
Non ci sono rimasta nemmeno tanto male. Nonostante abbia perso quattro chili dall'ultimo appuntamento...
Rifletto sul fatto che non è la dieta, non è il cibo, non è il conteggio delle calorie, non è l'attività fisica il male in sè. Quello che mi sfinisce è il continuo auto-boicottaggio rappresentato dal binge e che ho imparato a tenere sotto controllo con il tempo ma che quando si ripresenta fa più danni di un ciclone... 
Vorrei solo che tutto questo finisse definitivamente e non ritrovarmi a dover sentirmi una fallita totale ogni volta che ricapita. E' anche vero che ora sono molti giorni che non accade più, ma non riesco a capire dove quegli autentici e magici 18 mesi di qualche tempo fa siano finiti... non ho mai avuto un periodo più bello di quello. Ed ora è distante 16 chili. Ecco di nuovo i numeri.
Ricordo quando erano 120. 
Ma mi ricordo anche i miei 65..
-55.
+16.
Di nuovo.
E mi detesto per questo.
Mi detesto per aver mollato e per essere tornata indietro.
Quel giorno di marzo del 2010 mi ero promessa che non sarei mai più tornata sui miei passi, sui miei errori. E' vero che non peso più 120, ma 80 sono comunque tanti per una che si era finalmente vista i 65-64 sulla bilancia e si sentiva bella. Ma bella davvero. Anche dentro. Ero un fiore, una farfalla, una gattina... ora ... non lo so. Non voglio più insultarmi. Non voglio mai più dire a me stessa che oggi la giornata va male perchè peso un etto più di ieri. Ma purtroppo è così. Funziona così. Tutto in funzione di quella maledetta bilancia che è l'arbitro della mia vita. L'unità di misura del mio stato d'animo. 
Tra poco saranno 21 anni da quel doloroso incontro con il mio destino. E in 21 anni ho abbandonato il binge solo per 18 mesi di fila. La stato di grazia più meraviglioso della mia vita. Non so se fosse solo perchè finalmente ero più magra,(ovviamente non ero MAGRA, ma provate ad immaginare 1,68 x 120 kg e 1,68 x 65 kg....) o perchè finalmente ero riuscita ad essere io. La mia io. Quella che rideva, scherzava, si piaceva e piaceva. Ho fatto quel percorso perchè ero convinta che finalmente sarei riuscita a vincere. E poi, qualcosa si è rotto e non sono più riuscita a sistemare le cose.
Sono più serena, perchè sono sicura dell'amore del mio ragazzo e della nostra storia e del nostro progetto di vita futura; però c'è sempre un vuoto, un'insoddisfazione, un senso di inadeguatezza che mi riporta, a tratti, indietro nel tempo...
Una cosa è certa: io non tornerò mai più indietro a quel punto. Quel punto è stato uno dei tanti fondi toccati e risaliti. E forse risalire ogni maledetta volta è il mio compito, la mia missione.
Ho toccato il fondo tantissime volte. Ho risalito la china ancora più volte. Ho raschiato sulla superficie del cuore e dell'anima in cerca di tutto l'amore del mondo per riuscire a riversarlo su di me, finalmente.
Anche questo infondo è un viaggio. Ma questi ennesimi ultimi 16 chili sono un'enormità. Li voglio perdere e li voglio perdere definitivamente. 
E per fortuna almeno non sono sola, almeno ora ho imparato che l'amore esiste e sono anche molto, molto fortunata ad avere il compagno che ho al mio fianco, nonostante a volte il confronto, la comprensione e la complicità non siano facili da coltivare e portare avanti...
Ho voglia di cambiare, ancora.
Ho voglia di crederci ancora.
E non mollo.
Sarò una cretina. Una illusa. Una pazza scatenata ma ci voglio credere ancora una volta. E probabilmente non sarà la volta definitiva, probabilmente mi ritroverò a dover fare i conti con un pacchetto di patatine o altre schifezze del genere, ma io ci credo.
Io ci credo. Ci credo veramente, nonostante le delusioni e i fallimenti che mi sono auto-inflitta in tutti questi lunghi anni.
Forse è il momento di perdonarmi.
E finalmente, ricominciare.


Spero solo che non sia solo un sogno...

martedì 17 giugno 2014

Vorrei rinascere.
Ora.
Per rimanere la stessa.
Per stravolgere la vita e decidermi a cambiare davvero tutto.
Punto e a capo.
Punto.
Punti. Pesi. Numeri. Pensieri. Eccessi. Restrizioni. Ricadute.
Non li voglio più. Non li voglio più.
Voglio rinascere, ora.
Per sentirmi libera.
Da me stessa. Da pesi. Numeri. Pensieri. Eccessi. Restrizioni. Ricadute.
Non voglio più.
Deve cambiare. Qualcosa deve cambiare.
Tutto.
Tutto mi sta stretto, metaforicamente e tecnicamente parlando.
Voglio sorridere e non voglio più fingere.
Non voglio più imbrogliarmi, nè mentirmi.
Non voglio tradirmi più.
Finirla qui sarebbe più facile. Ma non voglio un sacco di cose e tra tutte le cose quella che voglio meno di tutte è proprio arrendermi.
E allora rinasco.
Ora.

Domani potrebbe essere un'ottima alternativa.
Ma io lo voglio ora, ora, adesso, subito, immediatamente.
Tutto o niente.
Bianco o nero.
Non voglio più. Non per tutto, ma per certe cose, certe scelte, certe paure, non voglio più.
Vorrei essere di mille colori, mille sfumature.
Vorrei rinascere.
Proprio come una farfalla.