sabato 31 agosto 2013

Imparare a perdonarsi

A parte i problemi con i disordini alimentari, la parte più difficile della mia vita con cui mi devo confrontare è il mio infinito senso di colpa immotivato e la mia assoluta incapacità di perdonarmi una qualsiasi mancanza, un errore, anche minimo o addirittura inesistente, che si crea nella mia mente solo a causa della mia infinita insicurezza, del mio senso di inadeguatezza.

Mi sento sempre in colpa. Sempre insicura, inferiore, inadeguata, nel posto sbagliato al momento sbagliato, dico cose sbagliate, faccio cose sbagliate, penso cose sbagliate.

E va sempre a finire che mi perdo nei miei pensieri negativi, mi dico ok, sei una merda e resterai una merda. Andiamo avanti. E non mi fermo mai ad analizzare invece aspetti del mio carattere o del mio modo di essere che sono invece buoni e positivi. Le persone attorno a me li vedono, e me lo fanno notare, come sei dolce, stai bene con questo nuovo taglio di capelli, sei adorabile, sei un'amica preziosa e fedele, sei generosa, sei troppo buona e via così... certo, gli altri li vedono perchè è agli altri che mi dedico, è per gli altri che sono come sono. Verso di me non sono affatto gentile. Nei miei confronti sono tutt'altro che generosa e fedele. Chissà perchè quando si fa una promessa a qualcuno si farebbe di tutto pur di mantenerla, mentre se si dice a se stessi che da oggi in poi saremo più indulgenti, ci occuperemo un pò di più del nostro aspetto, del nostro benessere mentale e fisico, beh, dopo un giorno o due ci stanchiamo, rinunciamo. E tutto torna come prima. Forse perchè non siamo in grado di dire NO.
Io non ho mai detto no a nessuno. A lavoro, agli amici, a casa.
Sempre diligente, sempre disponibile, sempre attenta a non dare dispiaceri o delusioni.
E invece, per qualche motivo, per mia madre non ero mai abbastanza ubbidiente, non aiutavo mai troppo in casa, non facevo mai troppo bene i compiti, non suonavo mai troppo bene il piano, non mi allenavo mai troppo seriamente a calcio... non lo so. L'ho odiata molto nei miei anni di adolescente, e ancora oggi non è che abbiamo questo rapporto confidenziale-simil-idilliaco mamma-amica-figlia. Non è mai esistito e mai esisterà, nonostante ci rispettiamo e ci vogliamo bene non siamo mai state in grado di confidarci, di parlarci, di confrontarci. Lei è totalmente sprovvista di tatto. Io scappo se mi dice qualcosa che non voglio sentirmi dire nel modo in cui lo fa lei. Perciò siamo entrambe dalla parte del torto, non lo nego. Per molto tempo mi ha fatto sentire in colpa perchè non ero l'esatta copia di mia sorella. Io uscivo, giocavo a calcio coi maschi, imparavo l'inglese ascoltando la musica, studiavo francese e spagnolo già alle medie, per conto mio. Leggevo, mi interessavo a tutto, facevo domande, costruivo oggetti ed ero molto creativa. Un pò troppo movimentata per i suoi gusti. Sognavo di andare a vivere a Londra e non me l'ha lasciato fare. Ci sono andata molte altre volte in questi ultimi anni e non ha mai e dico mai dimostrato nè detto di aver capito che ha fatto uno sbaglio enorme non lasciandomi andare all'epoca, dopo la maturità, visto che già parlavo in inglese come in italiano già a 15 anni...
Io le voglio molto bene, ma sono veramente dannatamente FELICE di essermene andata di casa. Di non sentirmi il fiato sul collo anche confinata nelle 4 mura della mia stanza.

E mi perdono. Sì. Mi perdono per quello che ho fatto in passato che non andava bene a lei. Mi perdono perchè è andato bene a me.
E vorrei perdonarmi per tutto. Vorrei perdonarmi per il presente. Ma non riesco. Non ancora. Non accetto nulla di me. Non accetto il mio grasso corpo voluminoso ed ingombrante. Non accetto le ricadute pericolose e gravissime degli ultimi 10 giorni. Così come non accetto e non mi perdono di essermi lasciata andare così.
Eppure so che per ricominciare seriamente a prendermi cura di me devo per forza imparare a perdonarmi.

E allora? Che decido di fare?

Per oggi mi perdono un pò. Perchè non voglio stare tutto il giorno imbronciata e di umore nero... ho fatto una passeggiata a passo svelto per un'ora e mezza. Forse anche questo aiuta a perdonarsi... certo che se non mi aiuto io, chi lo farà per me?

Perdonatevi, Principesse. Perdonatevi.




PER DONY: bello il tuo post di giovedì scorso. Spero che l'intervento sia andato bene...





3 commenti:

  1. Come ti capisco. Anche io sono una di quelle persone tendenti al perfezionismo e cerco di dare sempre il massimo, e quando questo massimo non arriva mi sento delusa da me stessa. Il fatto è che non si può essere sempre perfetti, impeccabili, non sbagliare mai; saremmo macchine e non esseri umani. Hai ragione, dobbiamo imparare a perdonarci, perché solo perdonandoci dimostreremo di volerci bene davvero. Se tu stai bene fuori dal raggio di influenza di tua madre, fai bene a non sentirti in colpa. Perché dovresti?! Prima di tutto viene la tua felicità e il tuo benessere, e tu non hai fatto niente di male.
    Ti stringo <3

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  2. Sai Valentina, io alle mamme amiche ci ho sempre creduto poco, secondo me una mamma deve fare la mamma, punto.
    Certo, la tua è stata particolarmente tosta, e probabilmente tutte le tue insicurezze ed il senso di inferiorita' che avverti derivano dal tuo rapporto con lei, ma io sono convinta che nelle difficolta' con cui siamo costrette a fare i conti, una palestra di vita quale è stata la tua mamma paghi molto di piu' di una mamma stile Mulino Bianco che ti da' tutto quello che chiedi, ma fondamentalmente non ti insegna a lottare per ottenere cio' che vuoi.
    Un'altra cosa in cui non credo sono i percorsi di guarigione privi di ricadute, se ci sono state vuol dire che ci dovevano stare, punto.
    Perdonati un po' per oggi, un po' per ieri, e un po' per gli altri giorni passati.
    Poi prova a capirti, e finalmente riprendi ad amarti.
    Grazie infinite per il pensiero dolcissimo, l'intervento è andato benissimo :)
    Un abbraccio.

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  3. Credo che non sia semplice vivere nei tuoi panni. Il senso di inadeguatezza che ti avvolge, la sensazione di non essere e non fare mai abbastanza, credo che siano principalmente gli altri a fartelo credere.
    Tu ti dedichi prima agli altri che a te stessa eppure ti senti comunque in difetto, "sbagliata".
    Sei brava a pedonarti, molte persone non ne sono in grado, ma ora credo che sia importante che tu ricominci a volerti bene.
    Un bacio

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